
giovedì 16 settembre 2010
Rafael Nadal
Il maiorchino è felicissimo dopo il trionfo di Flushing Meadows, ma continua a commentare i suoi successi con grande umiltà, rilanciando la sfida a Federer, Murray, Djokovic e Soderling per i torneo del prossimo futuro...
Zapatero lo ha già definito una leggenda, è il più giovane tennista ad aver vinto tutti e quattro i tornei dello Slam, ma Rafa Nadal continua a volare basso.
"Non credo di essere il miglior sportivo spagnolo della storia, credo anzi che sia evidente, sarebbe arrogante da parte mia dire questo - dice al ritorno da New York, dopo il successo agli US Open -. Tutti gli sportivi hanno il loro merito per quello che hanno fatto, da Alonso nella Formula 1 a Gasol nel basket e Contador nel ciclismo. Già far parte di questo gruppo per me è un onore".
Dall'altro lato, il numero uno del mondo riconosce che "come tennista ho fatto un grosso passo avanti vincendo gli US Open perché mi mancava e perché completare lo Slam è qualcosa di incredibile, solo in sei c'erano riusciti prima. Gli ultimi sei mesi sono stati indimenticabili".
Nadal non ha intenzione di cullarsi sugli allori, "il mio obiettivo è continuare a lavorare per essere il migliore" e scegliere tra le sue vittorie quella più bella è difficile "perché tutte hanno la loro importanza. Il primo Wimbledon è stato molto speciale perché lo volevo vincere da tempo, il primo Roland Garros è stato il mio primo Slam per cui avevo lavorato tutta la vita, anche vincere in Australia è stato molto emozionante perché ho battuto Federer in cinque set dopo una semifinale durissima con Verdasco".
A questo punto, però, nessuno sembra in grado di intralciarne il cammino. "Ma non credo che Federer si sia stancato, ha 29 anni e record che sono quasi ineguagliabili. Da molto tempo gioca a grande livello e la stessa cosa vale per Murray, Djokovic e Soderling, che sono in costante miglioramento".
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